domenica 17 luglio 2011

Back to Work



Lo so, il paragone con Andy Sachs è abbastanza inflazionato. Ma dovete perdonarmi, la fantasia in questo momento scarseggia.

Volevo dirvi che, da inizio luglio, ho ripreso a lavorare nello showroom di cui vi avevo parlato in questo post.

Ufficialmente sono una stagista (mi vale come stage per l'università), ma faccio esattamente ciò che facevo prima, se non peggio.
Vi dico solo che l'ultima attività da me compiuta è stata quella di prezzare capo per capo una collezione di circa 600 pezzi, dopo averla spacchettata e aver appeso ciascun pezzo sulle grucce.
Il tutto sorridendo e facendo finta di essere deliziata da questo compito.

Ma vi racconto .

Mr M. (il boss): "Carolina vieni un attimo"
Io (sudando freddo - quell'uomo è capace di ogni cosa -): "Mi dica! :)"  
Mr. M.: "Vedi quelle etichette?"
Io: "sì, certo" (era un trabocchetto)
Mr. M.: "Ecco, le devi attaccare a tutti i capi di *nome della collezione*, facendo attenzione ai codici"
Io: "Certo, va benissimo!" :) (voglio morire)

Mr. M. se ne va

Venditrice (rivoltasi a me): "Sappi che quello che stai facendo è un lavoro INUTILE, perché io lavoro dai libroni e di quei cosi non me ne faccio niente"

Io: " Benissimo! :)"

...E, come se non bastasse:

domenica 3 luglio 2011

...e le commedie romantiche / ...and romantic comedies



Non so voi, ma io sono letteralmente drogata di commedie romantiche, ne ho proprio un bisogno fisiologico.
Penso di averne visto un numero talmente imbarazzante da far impallidire i produttori stessi.

Però ho deciso di smettere.

Smetto perché sono irreali.
Smetto perché sono tutte uguali (ma va? E' proprio questo il fulcro: sai esattamente come andrà a finire e gongoli proprio per questo).
Smetto perché, a lungo andare, non fanno bene.
Smetto perché, nonostante nei film si comportino come delle pazze ossessive/compulsive, le protagoniste sono sempre fighe (Katherine Heigl -ormai detentrice assoluta del premio "attrice da film romantici dell'anno"- ne é il più chiaro esempio) e riescono ad accalappiare dei pezzi di figlioli del calibro di Gerard Butler o Matthew Goode.
Smetto perché non ci crede nessuno che queste (le protagoniste di cui sopra, ndr) escano di casa con i capelli PERFETTI (notate: hanno sempre pettinature impeccabili e complicatissime, come a dire "guarda cosa ci succede appena ci mettiamo due forcine").
Smetto perché finisco, SEMPRE, con il commuovermi e il tifare calorosamente per i protagonisti.
Smetto perché al prossimo "awwwn" che emetto mi prendo a pugni da sola.
Smetto perché il gelato alla nocciola è diventato il mio migliore amico (sì, quello con i pezzettini di noccioline tanto buoni...quelli che, in tutta la loro dolcezza, vanno a finire direttamente sul popò).

Smetto perché passo più tempo a sognare che a fare.

Ed, infine, smetto perché voglio credere in amori reali, quelli fatti di persone e situazioni, incontri, sguardi e risate vere, che non seguono un copione.
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Ma il post si è fatto troppo serio e ciò non va bene.

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