sabato 22 gennaio 2011

No, non parlerò della moda maschile - No, I'm not going to talk about men's fashion

Milan Vukmirovic


Ho deciso che, in linea di massima, non parlerò in questo blog di moda maschile. Quale tragedia, direte voi. Ebbene sì, è una tragedia, perché si presuppone che in un blog che ruota intorno al tema moda, si vada prima o poi a trattare, alla fine, di moda. Ma, vi dirò, non riuscirei mai ad essere obiettiva nei confronti di una sfilata di moda maschile: no, non perché guarderei più i modelli che i vestiti (i modelli hanno generalmente ai miei occhi la stessa attrattiva di un tonno), ma perché non saprei davvero da dove partire, in quanto trovo il fashion maschile praticamente inutile. Oddio, che cosa ho detto. Un blog di moda che trova la moda dei gentiluomini fondamentalmente inutile. Ebbene sì, è così, e cercherò ora di spiegare il perché di questa mia (eretica) affermazione. In realtà il concetto è semplice: oltre ai generi di prima necessità (calze, mutande e canotte), l'uomo per me dovrebbe avere nell'armadio solo 7 indumenti:

- una camicia bianca (e, se proprio vuole essere vezzoso, anche una camicia rosa pallido -adoro il rosa sugli uomini- o azzurra) fatta su misura
- un completo scuro (meglio nero, va su tutto), anch'esso su misura
- un paio di scarpe da tennis (facciamo due, almeno ogni tanto si lavano)
- un paio di scarpe eleganti
- un paio di jeans (anche qui, vale l'opzione secondo paio, almeno si lavano)
- una giacca a scelta
- un maglione

praticamente 1/4 di un normale shopping pomeridiano femminile.


È necessario però dire una cosa: della moda maschile ammiro molto i dettagli (per esempio: la pochette che sbuca dal taschino, i polsini della camicia che escono ad una precisa lunghezza rispetto alle maniche della giacca ecc), i tessuti ed alcune fotografie di sfilate e di streetstyle (alcune sono davvero impareggiabili -Tommy Ton docet-), ma, nonostante ciò, non riesco davvero ad innamorarmi di questi abiti, come invece accade appena vedo un capo ben realizzato di prêt-à-porter o haute couture femminile. E, si sa, se non c'è quell'amore insaziabile, quella passione innata che ti porta a voler sapere tutto su chi-cosa-come-quando-dove-PERCHÉ è stato pensato-realizzato-comprato un particolare abito, allora non vale la pena di trattarne in un luogo che invece vuole essere espressione (anche mal riuscita) del proprio amore per le cose belle.


Dopo questa elucubrazione, vi auguro una splendida notte (o giornata, dipende quando e da dove state leggendo) o miei carissimi lettori.


Baci!! :)

 
Click here for the English Version


Photo Curtesy: Tommy Ton

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...