In tempi di crisi, negatività, bruttezza e malessere diffuso, l'atto più rivoluzionario é, a mio parere, quello di (continuare a) ricercare il Bello.
Si tratta di un'azione quasi controversa, se si pensa che l'attuale crisi finanziaria (prima) ed economica (ora) ha afflitto e continua ad affliggere i più basilari aspetti della vita quotidiana (lavoro, educazione e sanità in primis) e porta con sé nient'altro che presagi nefasti.
È anche questo uno dei motivi che mi hanno portato a non scrivere su questo blog per un così lungo lasso di tempo: in un periodo così terso, cupo e quasi irreale come quello attuale, parlare di collezioni, tessuti, fotografie ed arte mi sembrava talmente fuori dal tempo che, ogni volta in cui volevo scrivere qualcosa, la mente faceva un passo indietro, trascinando con sé anche le dita delle mani.
Ma forse mi sbagliavo.
Forse é proprio in tempi neri come questi che si ha la necessità di vedere che qualcosa di Bello esiste ancora.
Forse é proprio questo il momento di scremare la massa informe e molliccia di conformismo ed apparenza per arrivare a trovare il Bello "Vero".
Forse é proprio il tempo così duro e destabilizzante quello che ci porta a ri-trovarci e ri-attivarci per raggiungere vette più alte.
Forse, e qui riprendo un famoso discorso di Kennedy, é proprio questo che la lingua cinese intente quando, per descrivere la parola crisi, utilizza due ideogrammi: il primo indica "pericolo" e il secondo "opportunità".
PS. Non si capisce che sono nella fase cinese.
Ho deciso di andare a vivere un anno a Beijing, dopo Londra e dopo la laurea, cioé
tra...2 anni e mezzo se tutto va bene. SE TUTTO VA BENE.
Comunque vi avviso, son tornata.
Scriverò poco, perché sono stra(stra) fitta di impegni, ma cercherò di aggiornare con
cadenza regolare.
Au Revoir!
"Some people think luxury is the opposite of poverty. It is not. It is the opposite of vulgarity.” -Coco Chanel-
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sabato 26 novembre 2011
La Ricerca del Bello
giovedì 16 dicembre 2010
Fashion Bloggers: uno strumento per combattere la crisi? - Fashion Bloggers: a device to fight the crisis?
Restando in tema di Fashion Bloggers, mi è venuto da pensare alla velocità con cui questo fenomeno si sia diffuso: negli ultimi due anni diversi blog di moda sono diventati dei veri e propri fenomeni mediali e i loro fondatori hanno iniziato ad essere invitati (e visti) a numerosi eventi e sfilate, divenendo quasi delle "celebrities"; io però mi chiedo: non è che questa recente attenzione nei loro confronti sia stata "gonfiata" per aiutare l'economia in crisi?
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