"Il jazz non può essere spiegato. Lo si ascolta, e ti dice tutto lui", così un giorno mi disse un amico, in risposta ad una mia vana richiesta di spiegazioni su una composizione jazz. Inizialmente non capii il reale significato di quelle sue parole, poiché, fino a quel momento, ero abituata ad ascoltare canzoni il cui senso era lì, più o meno nascosto, ma presente ed individuabile bene o male da tutti; quelle musiche invece, quei suoni e quei ritmi non avevano un' interpretazione oggettiva, non erano "codificabili" da spiegazioni, e così, davanti ad essi, io, maniaca del controllo e del "tutto e subito", mi ero trovata spiazzata.
Tutto è rimasto invariato, fino a quando, pochi giorni fa, dopo aver visto una sfilata di Haute Couture (Dior), non ho avuto una specie di epifania e sono riuscita finalmente a capire quelle famose parole.