domenica 27 marzo 2011

Siamo al collasso - We're collapsing



Come da titolo: siamo al collasso.

Io vorrei (davvero, vorrei) trattare di fashion week, dell'insano amore che ho per l'azzurro puffo in questo periodo, del (poetico) short movie di Rodarte con Elle Fanning, della voglia che ho di andare in Francia, degli angoli della mia Milano e di parecchi altri argomenti, ma, davvero, non riesco. E il mio "non riesco" non dipende tanto da una mancanza di tempo fisico o dal cosiddetto "blocco dello scrittore" (sono tutto tranne che scrittrice, sia mai), quanto dal fatto che il mondo è al collasso, sotto più punti di vista, e certa gente non sembra nemmeno accorgesene.

Vi giuro che in certi momenti mi viene da vomitare. E ad aumentare il mio già elevato tasso di nausea ci pensano i telegiornali: è quantomai disgustoso vedere come determinati tg passino con assoluta nonchalance dal trattare della catastrofe giapponese al discutere con altrettanta enfasi del matrimonio di Kate Middleton e il principe William (nb. prima di scrivere William avevo scritto Henry, poi nel dubbio ho googlato e ho riscritto), del derby o delle ricette primaverili top del 2011.




Allora, mi dico io, fa bene una Franca Sozzani a prendere la parola e trattare dell'argomento sul suo "Blog del Direttore", intitolando il post "Who cares?" (trad. "chi se ne frega?") e a spiegare, sempre con assoluta eleganza, che, della "letterina" o del Corona di turno, non ce ne frega un emerito. Tuttavia, nonostante il suo intervento, anche in questo caso non so chi, ahimé, abbia realmente colto il suo messaggio, perché, manco stessi dicendo una novità, il problema italiano sta nel menefreghismo. Finché non mi tocca non me ne frega nulla. La tragedia in Giappone e la guerra in Libia? Sono cose lontane. Il nucleare? Va bene se mi fa guadagnare, altrimenti, anche di quello, chi se ne frega. La (anti)politica italiana? È tutto un bunga bunga, alle prossime elezioni tanto viene rieletto il Berlusca. La questione immigrazione? Rispediamoli indietro. Sono tutte questioni lontane, che non toccano, a cui, eventualmente, penseranno altri. Poi però ci altera al rincaro dei prezzo di petrolio, bollette ed alimenti.
Mi spiace, ma, per l'ennesima volta, è tutta una questione di ignoranza: ogni economia è una catena e ogni avvenimento porta con sé un effetto ed è palese che, se c'è rischio di rimanere con poco petrolio causa guerra in Libia, i prezzi di benzina & co. si alzeranno ed andranno a gravare su tutti, menefreghisti compresi.


So che probabilmente sto facendo solo discorsi troppo generali(sti) e fondamentalmente inutili, ma, a sentire tantissime (e quando dico tantissime è perché continuo a sfracellare le p....entole a chiunque abbia di fronte) persone, più che del tutto inutili, penso che in alcuni casi discorsi del genere siano "scomodi" e vengano spesso considerati "noiosi": é piacevole parlare dell'ultima collezione Prada, meno piacevole (e facile) è ridimesionare l'argomento ed affiancarlo ad altri discorsi (affiancarlo, non eliminarlo, certo).

Ci vorrebbe, come soluzione ideale, una pronta ripresa delle coscienze ed un ridimensionamento delle priorità: è certo che non esisterà mai un mondo idilliaco governato dalla pace e dall'amore, ma che almeno, di fronte a determinati eventi, ci si risvegli e si inizi a capire che, se non si interviene oggi, un domani saranno i nostri figli e i nostri nipoti a dover subire i danni di tutto ciò.



NB. The English version will be available as soon as possible! Kisses! :)

4 commenti:

  1. Ciao tesoro infatti mi chiedevo dove tu fossi finita. Capisco le tue perplessità in merito. Io scelgo di non parlare di queste cose, perché per me, e voglio sottolineare la mia personale scelta, il mio blog non è il luogo giusto. Ma leggo con piacere quelli che ne parlano in modo intelligente e sentito. ma per esempio per il Giappone ho visto tutta una sequela di post inutili che mi hanno solo indispettito. A quel punto reputo sia meglio il silenzio.
    Baci

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  2. Capisco appieno il tuo punto di vista, difatti anche io inizialmente volevo escludere determinati argomenti da questo blog, rendendolo una sorta di "mio piccolo paradiso", in cui trattare degli argomenti che amo. Tuttavia mi sono accorta che, non riuscendo negli ultimi tampi a pensare lucidamente ad altro, sentivo il bisogno di dar voce a questo mio "malessere" ed esternare i miei (confusi) pensieri; perciò, avendo aperto questo blog con l'intento di trasmettere la persona che sono, ho pensato di scrivere proprio qui quello che provo.

    Comunque, di post inutili sul Giappone ne ho letti a bizzeffe, tanto patetici quanto inutili e legàti solamente ad un buonismo superficiale e sterile; ma, si sa, anche questo atteggiamento fa parte di quel menefreghismo che ho menzionato sopra.


    Un bacio mia cara, probabilmente sei l'unica (ottima) vera lettrice di questo mio piccolo spazio!


    Buona Serata (o Giornata, dipende da quando leggerai :) )

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  3. Ti leggo perché ritengo tu sia davvero valida, e mi auguro che tu tenga duro perché trovo tu abbia molte cose da dire e che tu le dica anche bene.
    Mi piacere scovare blog piccoli e preziosi.
    E naturalmente hai fatto bene ad esternare qualcosa che ti premeva.
    Baci

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  4. Torq! Mi ero completamente persa questo commento!! Oddio che bello sentire queste parole, dette da te poi! Grazie!! È un fortissimo sprone ad andare avanti! :D

    Un bacio grandissimo a te!!

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