"Some people think luxury is the opposite of poverty. It is not. It is the opposite of vulgarity.” -Coco Chanel-
lunedì 31 gennaio 2011
I Nuovi Couturier: Stéphane Rolland - New Couturiers: Stéphane Rolland
Tra i grandi nomi dell' Haute Couture parigina si sta facendo strada Stéphane Rolland, classe 1966, couturier dall'indubbio talento e dallo spiccato gusto in fatto di stile.
Nato a Parigi, dopo aver studiato moda presso la "Chambre Syndicale de la Couture Parisienne", Rolland lavora prima per Balenciaga, successivamente disegna la propria collezione di prêt-à-porter e, nel 1997, inizia a lavorare per il famoso couturier Jean-Louis Scherrer, collaborando nel mentre come costumista a diversi progetti legati al mondo del teatro e del cinema. Dopo 10 anni presso l'atelier di Scherrer, si stacca da quest'ultimo e decide di fondare la propria maison d'Alta Moda e, nel luglio del 2007, presenta la sua prima collezione Haute Couture, ottenendo da subito un enorme successo.
sabato 29 gennaio 2011
L'Haute Couture è il Jazz della Moda - Haute Couture is the Jazz of Fashion
"Il jazz non può essere spiegato. Lo si ascolta, e ti dice tutto lui", così un giorno mi disse un amico, in risposta ad una mia vana richiesta di spiegazioni su una composizione jazz. Inizialmente non capii il reale significato di quelle sue parole, poiché, fino a quel momento, ero abituata ad ascoltare canzoni il cui senso era lì, più o meno nascosto, ma presente ed individuabile bene o male da tutti; quelle musiche invece, quei suoni e quei ritmi non avevano un' interpretazione oggettiva, non erano "codificabili" da spiegazioni, e così, davanti ad essi, io, maniaca del controllo e del "tutto e subito", mi ero trovata spiazzata.
Tutto è rimasto invariato, fino a quando, pochi giorni fa, dopo aver visto una sfilata di Haute Couture (Dior), non ho avuto una specie di epifania e sono riuscita finalmente a capire quelle famose parole.
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Spring Summer 2011
giovedì 27 gennaio 2011
Marc Jacobs's Documentary
Ho recentemente visto questo bellissimo documentario su Marc Jacobs intitolato "Marc Jacobs and Louis Vuitton" e ne sono stata completamente affascinata: le immagini sono efficaci, la troupe non è invadente ed allo spettatore viene data una ricca visione globale del processo creativo che ruota intorno a quest'uomo e ai due marchi per cui lavora.
sabato 22 gennaio 2011
No, non parlerò della moda maschile - No, I'm not going to talk about men's fashion
Milan Vukmirovic |
Ho deciso che, in linea di massima, non parlerò in questo blog di moda maschile. Quale tragedia, direte voi. Ebbene sì, è una tragedia, perché si presuppone che in un blog che ruota intorno al tema moda, si vada prima o poi a trattare, alla fine, di moda. Ma, vi dirò, non riuscirei mai ad essere obiettiva nei confronti di una sfilata di moda maschile: no, non perché guarderei più i modelli che i vestiti (i modelli hanno generalmente ai miei occhi la stessa attrattiva di un tonno), ma perché non saprei davvero da dove partire, in quanto trovo il fashion maschile praticamente inutile. Oddio, che cosa ho detto. Un blog di moda che trova la moda dei gentiluomini fondamentalmente inutile. Ebbene sì, è così, e cercherò ora di spiegare il perché di questa mia (eretica) affermazione. In realtà il concetto è semplice: oltre ai generi di prima necessità (calze, mutande e canotte), l'uomo per me dovrebbe avere nell'armadio solo 7 indumenti:
lunedì 17 gennaio 2011
Golden Globes 2011: le meglio e le peggio vestite - Golden Globes 2011: best and worst dressed
In un mare di pizzi, voulants, balze e paillettes, a colpire maggiormente quest'anno ai Golden Globes sono state, paradossalmente, le mises più minimaliste; in particolare mi riferisco a:
- Emma Stone in Calvin Klein Collection
Assolutamente impeccabile. L'abito è semplicemente perfetto (il taglio lo
rende quasi una seconda pelle e il colore diviene un tuttuno con lo splendi-
do incarnato della giovane Stone) e i gioielli (firmati Van Cleef & Arpels e
Bulgari) e la pochette (argentata e lineare -anch'essa di Calvin Klein-) com-
pletano divinamente il look, rendendolo al contempo fresco ed estremamente
ricercato.
In a sea of laces, ruffles, frills and sequins, the most attractive looks of this year’s Golden Globes have paradoxically been the most minimalist ones; by saying this, I’m especially referring to:
- Emma Stone in Calvin Klein Collection
Assolutamente impeccabile. L'abito è semplicemente perfetto (il taglio lo
rende quasi una seconda pelle e il colore diviene un tuttuno con lo splendi-
do incarnato della giovane Stone) e i gioielli (firmati Van Cleef & Arpels e
Bulgari) e la pochette (argentata e lineare -anch'essa di Calvin Klein-) com-
pletano divinamente il look, rendendolo al contempo fresco ed estremamente
ricercato.
Absolutely flawless. The dress is just perfect (its cut makes it almost a
second skin and its colour melts with young Stone’s gorgeous skin tone)
and the jewellery (designed by Van Cleef & Arpels and Bulgari) together
with the clean silver Calvin Klein clutch make the look divine, fresh and
extremely refined at the same time.
domenica 16 gennaio 2011
Danny Roberts
"Penso che con il miglioramento delle tecnologie sia stato reso possibile il raggiungimento della perfezione tramite la fotografia. In generale, penso che le persone si sentano più vicine alle imperfezioni che alla perfezione. Di conseguenza credo che siano le imperfezioni della pittura e delle illustrazioni ad aiutarne la ricomparsa"
Con queste stupende parole il 24enne Danny Roberts, professione illustratore di moda, cerca di spiegare il suo mondo: la Bellezza delle imperfezioni, l’unicità di un disegno realizzato a mano libera (nel quale è possibile notare -e toccare- il tocco personale dell’artista) sono tutti elementi che fanno parte di un’arte antica, lontana da ciò a cui oggi siamo abituati (ossia l’artificialità degli effetti speciali) e verso la quale stiamo iniziando ad essere sempre di più attratti.
giovedì 13 gennaio 2011
Né migliore né peggiore: solo diverso - Neither better nor worse: just different
Più scrivo su questo blog, più mi rendo conto che non posso (e soprattutto non voglio) renderlo il mio angolino felice, lontano da qualsiasi problema: pur volendo trattare qui di moda e di argomenti legati all'ambito del costume, ho realizzato che non posso separare questo micro-cosmo (fatto di abiti, accessori, glamour, esclusività, ricercatezza ecc) dal mondo reale, spesso ben diverso da quello rappresentato sulle pagine di Vogue.
Girando anche tra i cosiddetti "fashion blog", ho notato spesso la tendenza a considerare il proprio spazio virtuale come un luogo lontano dalla realtà e separato da tutto ciò che è il mondo vero, preso sia nella sua dimensione personale che globale: persino i post apparentemente più personali, nei quali le varie "padrone di casa" vengono fotografate nelle loro mises, sembrano essere distaccati sia da quella che è la loro realtà quotidiana (fatta, magari, anche di studio, lavoro ed altri interessi, oltre che di uscite, serate ed "outfits") sia, soprattutto, dal mondo esterno (che racchiude diversi ambiti: politica, economia, ambiente ecc).
Un esempio italiano? In NESSUN* blog di moda ho letto anche solo un vago accenno alle recenti manifestazioni studentesche tenutesi nelle maggiori città italiane, eppure credo che il 95% delle fashion blogger nostrane siano in età universitaria/scolastica.
Girando anche tra i cosiddetti "fashion blog", ho notato spesso la tendenza a considerare il proprio spazio virtuale come un luogo lontano dalla realtà e separato da tutto ciò che è il mondo vero, preso sia nella sua dimensione personale che globale: persino i post apparentemente più personali, nei quali le varie "padrone di casa" vengono fotografate nelle loro mises, sembrano essere distaccati sia da quella che è la loro realtà quotidiana (fatta, magari, anche di studio, lavoro ed altri interessi, oltre che di uscite, serate ed "outfits") sia, soprattutto, dal mondo esterno (che racchiude diversi ambiti: politica, economia, ambiente ecc).
Un esempio italiano? In NESSUN* blog di moda ho letto anche solo un vago accenno alle recenti manifestazioni studentesche tenutesi nelle maggiori città italiane, eppure credo che il 95% delle fashion blogger nostrane siano in età universitaria/scolastica.
martedì 11 gennaio 2011
Iris Apfel
Lei stessa si definisce "la teenager più vecchia del mondo": è Iris Barrel Apfel, di anni 89, ex interior designer e co-dirigente fino al 1992 insieme al marito della Old World Weavers (fabbrica tessile famosissima negli USA), nonché storica icona fashion. Dietro gli occhiali oversize (divenuti il suo marchio di fabbrica) si cela una donna di grandissima cultura ed esperienza, concreta e carismatica, capace di affascinare ed ispirare non solo tramite il suo stile "a volte barocco, altre zen", ma anche attraverso le sue parole: dotata un'(auto)ironia ed una semplicità uniche, è in grado di conquistarti da subito, complice il sorriso sempre presente sul suo viso.
sabato 8 gennaio 2011
Mika
Giovane, intelligente, pieno di talento, pazzo, ha una cultura vastissima, una voce meravigliosa, uno stile impeccabile, ha l'accento British (sì, per me è una grande virtù :D) ed è incredibilmente, dannatamente sexy.
Dio, quanto amo Mika.
He's young, intelligent, full of talent, crazy, he's got a really wide culture, a gorgeous voice, an impeccable style and a British accent (which is for me a great virtue :D); and, what's more, he's incredibly damned hot.
God, how much I do love Mika.
martedì 4 gennaio 2011
Nuovi Volti: Katiusha Feofanova - New Faces: Katiusha Feofanova
Classe 1995. Un volto angelico, etereo, ma davvero troppo giovane per essere una modella.
Born in 1995. She does look like an angel, ma she's really too young to be a model.
domenica 2 gennaio 2011
Pre-collezioni A/I 2011-12: DKNY - Pre-collections A/W 2011-12: DKNY
Quasi banali e decisamente più adatti al periodo estivo; così sembrano essere i capi appartenenti alla pre-collezione A/I 2011-12 di DKNY. In realtà però, andando oltre la superficie, si può intravedere una grande accortezza nella scelta dei capi: si tratta di pezzi basici rivisitati (la petite robe blanche, il pantalone a sigaretta dal colore pop ecc) e dalle lunghezze strategiche, tutti aventi come fil rouge una finissima ironia di fondo (si pensi solo alle stampe delle tute -composte da piccole mele bianche su sfondo nero- o agli abbinamenti -audaci ed azzeccatissimi- di colore).
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